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Il contesto


Ogni giorno in Italia si diagnosticano circa 1.000 nuovi casi di tumore: si stima che nel corso di un anno vi siano più di 365.000 nuove diagnosi di tumore, di cui circa 189.600 (52%) fra gli uomini e circa 176.200 (48%) fra le donne.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento delle percentuali di sopravvivenza: il 63% delle donne e il 57% degli uomini è vivo a distanza di cinque anni dalla diagnosi; il merito di tale incremento è soprattutto della maggiore adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale (diagnosi precoce), e della maggiore efficacia delle terapie.

Una parte rilevante nell’incremento della sopravvivenza è dovuto ai notevoli sviluppi nelle terapie oncologiche, tra i quali si sottolinea la recente introduzione dei trattamenti orali, che comportano una riduzione degli effetti collaterali e dei tempi di degenza in ospedale. Tale evoluzione merita di essere supportata da strumenti e strategie finalizzate all’allungamento dello stato di salute e alla sostenibilità dell’assistenza erogata.

D’altra parte, la salute rappresenta un elemento centrale nella vita e una condizione indispensabile del benessere individuale: essa ha conseguenze che incidono su tutte le dimensioni della vita di un individuo nelle sue diverse manifestazioni, modificando le condizioni, i comportamenti, le relazioni sociali, le opportunità.

Questo cambio di paradigma ha spostato drasticamente lo scenario del target di riferimento: i bisogni da soddisfare non sono solo quelli legati alla cura e/o prevenzione di malattie o sofferenze, ma l’insieme dei bisogni di benessere, inteso come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. Con questa declinazione del concetto di salute-benessere l’approccio alla base del progetto TOD costituisce uno dei punti di forza per il miglioramento della qualità della vita.

Alla luce di queste premesse il progetto risulta pienamente in linea con i percorsi stabiliti dal sistema socio-economico regionale rispetto alla lotta alle patologie oncologiche: mediante l’utilizzo del dispenser automatico tascabile, si offre ai pazienti uno strumento che consente loro di diventare maggiormente proattivi, consapevoli e partecipativi lungo il “percorso” di cura.

Con TOD il paziente può gestire in autonomia e sicurezza le proprie terapie, senza necessità di ospedalizzazione, un sollievo per il paziente e di conseguenza un risparmio della spesa sanitaria collegata alle procedure di ricovero.

In una prospettiva di integrazione del sistema di cura tra servizi ospedalieri e territoriali e di migliore sinergia tra gli attori in gioco, il concetto di coinvolgimento attivo (engagement) del malato oncologico nella gestione del suo percorso sanitario appare essenziale e propone un “cambio di paradigma” in oncologia.

In tale ottica, quando si parla di team di cura, si dovrebbe intendere non solo l’implicazione delle diverse figure professionali (i.e. medici, infermieri, altre professioni sanitarie) dedicate all’assistenza delle persone, ma anche della persona stessa. Con riferimento all’oncologia, evidenze scientifiche suggeriscono che il coinvolgimento del paziente nel processo di cura garantisce un miglioramento complessivo dei risultati clinici.

Il percorso che ha accompagnato l’elaborazione del progetto TOD è caratterizzato – in questo contesto – da principi innovativi ma che ne garantiscono la piena efficacia. In effetti, qui le tecnologie costituiscono un driver di successo per il miglioramento dei processi di erogazione dei servizi sanitari del Sistema Sanitario Regionale in quanto consentono di aumentarne l’efficienza e di ottimizzare l’erogazione delle terapie, ma soprattutto di migliorare la qualità della vita dei pazienti e di favorire il loro empowerment, nonché di potenziare l’integrazione ospedale-territorio con la corretta gestione del processo di cura e la valutazione delle condizioni cliniche e socio-assistenziali del paziente.

Promuovere il Patient Engagement significa anche aumentare la sicurezza e la qualità di vita dei pazienti; non fermarsi nella situazione attuale e impegnare ulteriori risorse nell’innovazione è il modo migliore per guadagnare competitività nel mondo, utilizzando le possibilità che possiamo ancora cogliere grazie alla eccellenza che da sempre caratterizza l’ingegno campano.